Introduzione alla Brianza
A proposito della Brianza, Cesare Cantù scriveva: "Non si conosce né l'origine, né il vero significato, né i limiti di questo territorio". In parte è vero, ma qualcosa la sappiamo. La parola Brianza ha come base etimologica brig, che è un termine celtico per indicare una montagna, una collina o comunque un'altura. In realtà ci sono altre possibili derivazioni: una è dal greco Briao, che significa anch'esso altura, mentre un'altra ipotesi è che il nome fu dato dai soldati del Barbarossa che, trovando una grande somiglianza con il paesaggio del lago di Brigantio (l'attuale lago di Costanza), chiamarono il nostro territorio Brigantia, da cui Brianza. Un certo Ortensio Landi poi sostenne che gli spartani fondarono una città che chiamarono Urianza da Urio che vuol dire scaturire, poiché nella regione c'era tutto quel ben di Dio che serviva alla vita umana. Quale che sia la vera origine della parola bisogna dire che ognuna di queste possibilità riflette perfettamente la Brianza reale che, frastagliata da colline montagne e abbondanti acque, doveva apparire agli antichi un vero e proprio locus amoenus.
Al di là delle origini etimologiche c'è da dire che intorno al luogo Brianza esistono numerose leggende, che però potrebbero nascondere alcune verità. La più antica ce la narra Galvano Fiamma che parla di un troiano che su un colle fondò la città di Brianza; altri dicono che a Brianza si fosse ritirato S. Ambrogio per meditare sulla religione cattolica nel 387. In realtà il primo documento in cui compare la parola Brianza risale al 1107, si tratta di una donazione: una certa Contissa dona alla fondazione cluniacense di San Nicola in Figina di Villa Vergano i possedimenti che aveva in Brianza fino al luogo detto Figina. Nei decenni e nei secoli successivi il nome Brianza comparirà in numerosi documenti. Benché la Brianza non fu mai uno stato vero e proprio, per diversi secoli è stata un'entità che godeva di grandissimi privilegi, un'entità conosciuta con il nome di Università del Monte di Brianza. Infatti tra '300 e '400 i Visconti prima e gli Sforza poi conferirono l'esenzione da tasse e dazi doganali le Pievi di Oggiono, Garlate, Agliate, alla Squadra dei Mauri e di Nibionno e questi territori diedero origine all'Università del Monte di Brianza.
Nel '500 e nel '600, sotto gli spagnoli l'Università del Monte di Brianza conservò molte esenzioni. Tuttavia durante la peste di manzoniana memoria ci fu molta miseria e il Monte di Brianza risentiva del peso dei territori non coperti dalle esenzioni. Tuttavia anche in questi frangenti gli abitanti della Brianza diedero prova di grande lealtà e coraggio: nel 1636 circa 4000 brianzoli si opposero ai francesi che tentavano di invadere il milanese attraversando l'Adda da Lecco, impedendo così l'invasione. Ma la vera crisi ci fu negli ultimi decenni del XVIII secolo: i brianzoli ormai non si riconoscevano più come appartenenti a quella comunità stabile e unita; tuttavia il territorio brianzolo aveva ancora grande attrattiva e possedere una villa o un terreno in Brianza era segno di distinzione. Pian piano si estese il concetto di Brianza anche a territori che nulla avevano a che fare con il Monte di Brianza che comunque esisteva ancora: Maria Teresa d'Austria e Giuseppe II confermarono il privilegio degli antichi dazi che però si erano ridotti a ben poca cosa. Con l'arrivo di Napoleone però anche quei pochi privilegi furono soppressi e l'Università del Monte di Brianza cessa di esistere, sostituita dalla semplice Brianza che non aveva nulla a che fare con l'entità precedente.
E oggi com'è la situazione? Benché della prestigiosa Università del Monte di Brianza si è quasi perso il ricordo e i pesanti processi di industrializzazione e urbanizzazione del XX secolo abbiano radicalmente modificato, e spesso distrutto, quel luogo ameno di un tempo, molti brianzoli sono legati alla loro terra e non cesseranno mai di essere orgogliosi di quei colli e quei laghi che fin dall'antichità hanno conquistato chi li ha visti.
Al di là delle origini etimologiche c'è da dire che intorno al luogo Brianza esistono numerose leggende, che però potrebbero nascondere alcune verità. La più antica ce la narra Galvano Fiamma che parla di un troiano che su un colle fondò la città di Brianza; altri dicono che a Brianza si fosse ritirato S. Ambrogio per meditare sulla religione cattolica nel 387. In realtà il primo documento in cui compare la parola Brianza risale al 1107, si tratta di una donazione: una certa Contissa dona alla fondazione cluniacense di San Nicola in Figina di Villa Vergano i possedimenti che aveva in Brianza fino al luogo detto Figina. Nei decenni e nei secoli successivi il nome Brianza comparirà in numerosi documenti. Benché la Brianza non fu mai uno stato vero e proprio, per diversi secoli è stata un'entità che godeva di grandissimi privilegi, un'entità conosciuta con il nome di Università del Monte di Brianza. Infatti tra '300 e '400 i Visconti prima e gli Sforza poi conferirono l'esenzione da tasse e dazi doganali le Pievi di Oggiono, Garlate, Agliate, alla Squadra dei Mauri e di Nibionno e questi territori diedero origine all'Università del Monte di Brianza.
Nel '500 e nel '600, sotto gli spagnoli l'Università del Monte di Brianza conservò molte esenzioni. Tuttavia durante la peste di manzoniana memoria ci fu molta miseria e il Monte di Brianza risentiva del peso dei territori non coperti dalle esenzioni. Tuttavia anche in questi frangenti gli abitanti della Brianza diedero prova di grande lealtà e coraggio: nel 1636 circa 4000 brianzoli si opposero ai francesi che tentavano di invadere il milanese attraversando l'Adda da Lecco, impedendo così l'invasione. Ma la vera crisi ci fu negli ultimi decenni del XVIII secolo: i brianzoli ormai non si riconoscevano più come appartenenti a quella comunità stabile e unita; tuttavia il territorio brianzolo aveva ancora grande attrattiva e possedere una villa o un terreno in Brianza era segno di distinzione. Pian piano si estese il concetto di Brianza anche a territori che nulla avevano a che fare con il Monte di Brianza che comunque esisteva ancora: Maria Teresa d'Austria e Giuseppe II confermarono il privilegio degli antichi dazi che però si erano ridotti a ben poca cosa. Con l'arrivo di Napoleone però anche quei pochi privilegi furono soppressi e l'Università del Monte di Brianza cessa di esistere, sostituita dalla semplice Brianza che non aveva nulla a che fare con l'entità precedente.
E oggi com'è la situazione? Benché della prestigiosa Università del Monte di Brianza si è quasi perso il ricordo e i pesanti processi di industrializzazione e urbanizzazione del XX secolo abbiano radicalmente modificato, e spesso distrutto, quel luogo ameno di un tempo, molti brianzoli sono legati alla loro terra e non cesseranno mai di essere orgogliosi di quei colli e quei laghi che fin dall'antichità hanno conquistato chi li ha visti.